24 ottobre, 2012

Organi Collegiali

Crediti formativi e sospensione del giudizio
Secondo il "Regolamento dell'Esame di Stato D.P.R. 23 luglio 1998, n.323", ad ogni alunno devono essere assegnati nel periodo del "triennio" dai docenti dei crediti e/o sospensioni del giudizio. Questi dipendono dai voti raggiunti dagli studenti e dalle attività da loro svolte, e influenzano in parte il risultato dell'esame di maturità.

Credito scolastico

Il "credito scolastico" è un punteggio (fino ad un massimo di 25 punti) che viene attribuito annualmente negli ultimi tre anni, calcolati in base alla media aritmetica dei voti dello scrutinio finale. Il credito scolastico è stato istituito con D.P.R. 323 del 23 luglio 1998.

Il credito scolastico maturato viene calcolato per il punteggio finale dell'esame di maturità, e corrisponde ad un massimo di 25 punti sui 100 totali, mentre i 75 rimanenti sono distribuiti in tre prove scritte da 15 punti ciascuno e un esame orale di 30 punti.
Media dei votiCredito scolastico – Punti
III annoIV annoV anno
M = 63-43-44-5
6 < M ≤ 74-54-55-6
7 < M ≤ 85-65-66-7
8 < M ≤ 96-76-77-8
9 < M ≤ 107-87-88-9

Credito formativo

Il credito formativo prende in considerazioni le attività extracurriculari all'interno della scuola e tutte le altre attività svolte dallo studente che possono essere considerate formative per il proprio percorso. Esse comprendono corsi e certificazioni linguistiche, corsi e certificazioni sportive, esperienze e attività educative, sociali e di volontariato. Lo studente può presentare al consiglio di classe le varie attestazioni, ed esso prenderà in considerazione il punteggio più alto del credito scolastico, che oscilla sempre tra due numeri, a seconda della media dello studente.

Esame di riparazione

L'esame di riparazione è un esame volto a risanare l'insufficienza ricevuta in una materia scolastica alla fine dell'anno scolastico. L'esame nasce in seguito ai regi decreti sulla scuola negli anni venti del XX secolo, in età fascista, e vengono mantenuti per tutti i gradi di scuola fino a quando non si procede alla loro soppressione per le scuole primarie e secondarie di primo grado (legge 517 del 4 agosto 1977) e in seguito per secondarie di secondo grado, grazie al ministro Francesco D'Onofrio (legge 352 del 8 agosto 1995). Nelle scuole superiori venne sostituito dal sistema dei debiti formativi.

Debito formativo

Il debito formativo viene istituto al posto dell'esame di riparazione, dal ministro Francesco D'Onofrio. Dopo aver ricevuto un'insufficienza in una materia scolastica, viene assegnato un debito, che va colmato entro il successivo anno scolastico. Il ministro Giuseppe Fioroni nel 2007 ha riformato il sistema, obbligando lo studente a colmare il debito prima dell'inizio dell'anno successivo.

Sospensione del giudizio

La sospensione del giudizio, introdotto dal ministro Giuseppe Fioroni, indica la possibilità data al consiglio di classi di sospendere il giudizio finale di una o più materie nelle quali lo studente non è riuscito a raggiungere la sufficienza (sei decimi). In questo modo lo studente non viene ammesso alla classe successiva, ma gli viene data la possibilità di seguire corsi di recupero attivati prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, e alla fine di essi vengono sottoposti ad una prova orale e scritta (difatto è un ritorno dell'esame di riparazione). Un esito positivo significa l'ammissione alla classe successiva, mentre l'esito negativo viene discusso da un ulteriore consiglio di classe che determinerà l'ammissione o meno alla classe successiva.

Organi scolastici

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Organi collegiali della scuola.

Assemblea d'istituto

L'assemblea d'istituto è la riunione di tutti gli studenti che rappresenta un momento di confronto e di discussione tra gli studenti, avente come scopo l'approfondimento dei problemi della scuola e della società. È regolata dal T.U. 297/94 che sancisce il diritto per gli studenti di un istituto di riunirsi nel limite delle ore di lezione di una giornata al mese. L'assemblea è stata istituita con i cosiddetti "Provvedimenti Delegati sulla scuola" del 1973-1974.
Ha la funzione di permettere agli studenti di prendere coscienza dei problemi sociali, acuendo lo spirito critico nei confronti degli eventi d'attualità, e di riflettere sulla vita scolastica; essa può,inoltre, produrre documenti da sottoporre all'attenzione del Dirigente Scolastico. Le modalità di svolgimento possono essere diverse in funzione degli spazi, di norma vengono utilizzate l'aula magna e la palestra,essendo i locali più spaziosi e quindi maggiormente adatti per ospitare l'intero corpo studentesco, oltre che, qualora necessario, aule, laboratori o altri locali interni, utili per tenere gruppi più ristretti. L'Assemblea di Istituto può, a seconda della disponibilità dei locali, articolarsi per classi parallele, permettendo ai diversi corsi scolastici di organizzare assemblee divise. Gli spunti di riflessione da cui far partire la discussione possono essere diversi, come la visione di un film oppure l'intervento di un insegnante o di un relatore esterno. In alcuni istituti l'Assemblea è divisa in differenti "comitati di dibattito", indicati nell'ordine del giorno, e, pertanto, gli studenti hanno la possibilità di scegliere quale argomento seguire.
I rappresentanti d'istituto devono presentare al dirigente scolastico la richiesta di convocazione dell'assemblea d'istituto, la quale non può comunque essere rifiutata se non per motivi logistici. Ai dirigenti scolastici è esclusivamente affidato il compito di collaborare con i rappresentanti d'istituto per garantire la sicurezza degli studenti e il rispetto del regolamento, adottando le misure necessarie per assicurare il corretto svolgimento dell'assemblea o sospendendola qualora ciò non sia possibile.

Rappresentanti d'istituto

Con il termine rappresentanti d'istituto si indicano i membri del Consiglio d'Istituto eletti dalla componente genitori, dalla componente studenti e dalla componente del personale ATA. In particolar modo, hanno diritto di eleggere i loro rappresentanti solo gli studenti di scuola superiore.

Il loro numero varia a seconda delle dimensioni della popolazione studentesca: nel caso in cui essa sia pari o inferiore a 500, i rappresentanti di studenti e genitori sono 3 ciascuno; superiore a 500, sono 4 ciascuno. I rappresentanti d'Istituto sono eletti attraverso il sistema proporzionale nei mesi di ottobre o novembre e rappresentano la propria componente anche nei confronti del dirigente scolastico, di cui spesso rappresentano la contro parte nelle questioni che vedono contrapposti studenti e docenti.

Consiglio d'istituto

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Consiglio di Istituto.

Il Consiglio d'istituto è un organo collegiale formato dalle varie componenti interne alla scuola e si occupa della gestione e dell'amministrazione trasparente degli istituti scolastici pubblici e parificati statali italiani. Tale organo elabora e adotta atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati. In esso sono presenti rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, dei genitori e del personale ATA. Il Dirigente scolastico ne fa parte come membro di diritto.
Ogni rappresentanza viene eletta all'interno della sua componente mediante consultazioni elettorali regolarmente effettuate all'interno dell'Istituto. Il mandato è triennale per i membri docenti, ATA e genitori, annuale per gli studenti. La presidenza del Consiglio d'Istituto spetta ad un genitore eletto da tutte le componenti del Consiglio con votazione segreta.

Giunta esecutiva [

La giunta esecutiva è uno degli organi collegiali delle scuole secondarie italiane.

La giunta esecutiva è eletta in seno al Consiglio di Istituto ed è presieduta dal Dirigente Scolastico; ogni componente esprime la sua rappresentanza. Nelle scuole secondarie di primo grado essa è composta da un docente, un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario, da due genitori (membri eletti); dal Dirigente Scolastico e dal Direttore dei servizi generali e amministrativi (membri di diritto). Nella scuola secondaria di secondo grado la giunta ha un solo rappresentante dei genitori e anche un rappresentante degli studenti.[7]
Assume i compiti preparatori ed esecutivi del Consiglio d'Istituto: propone il programma annuale (o bilancio preventivo) e il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio e cura l'esecuzione delle relative delibere. Il Consiglio di Istituto tuttavia resta l'unico organo deliberante all'interno della scuola in cui sono presenti tutte le componenti della comunità educativa.

Assemblea di classe [

L'assemblea di classe è un organo collegiale della scuola italiana, presente nella scuola secondaria di secondo grado. L'Assemblea di Classe riunisce tutti gli alunni di una singola classe, per discutere i problemi interni alla stessa o al singolo Istituto. Essa può essere convocata dai Rappresentante di classe fino ad un massimo di due ore scolastiche mensili.

Rappresentante di classe

Il rappresentante di classe, istituito dai Provvedimenti Delegati sulla scuola del 1973, ha la funzione di rappresentare i genitori o gli studenti di una classe presso il consiglio di classe. Inoltre, i due rappresentanti di classe degli studenti eletti in ogni classe nelle scuole secondarie di secondo grado possono richiedere ai docenti mensilmente due ore per svolgere l'assemblea di classe.

Consiglio di classe [

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Consiglio di classe.

Il consiglio di classe è un organo collegiale della scuola italiana, formato dal corpo docente della classe, dal Dirigente Scolastico, da due rappresentanti degli studenti e da due rappresentanti dei genitori. Esso ha il compito di formulare proposte al Collegio Docenti relative all'azione educativa e didattica e agevolare il rapporto tra docenti, genitori e studenti. Con la sola presenza dei docenti ha competenza riguardo la realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari e la valutazione periodica e finale degli alunni.

Collegio dei docenti

Il collegio dei docenti è un'istituzione deliberante della scuola italiana, istituito con il D.P.R. 416 31 maggio 1974, articolo 4, allegato ai Provvedimenti Delegati sulla scuola. Il collegio dei docenti è composto da tutti gli insegnanti in servizio in un Istituto Scolastico ed è presieduto dal Dirigente scolastico. Quest'ultimo si incarica anche di dare esecuzione alle delibere del Collegio. Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del Dirigente scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi siano decisioni importanti da prendere.

Al collegio dei docenti competono le decisioni relative alla didattica:
  1. definisce annualmente la programmazione didattico-educativa, con particolare cura per le iniziative multi o interdisciplinari;
  2. formula proposte al Dirigente scolastico per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazione dell'orario delle lezioni o per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto;
  3. delibera la suddivisione dell'anno scolastico;
  4. valuta periodicamente l'efficacia complessiva dell'azione didattica in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati proponendo, ove necessario, opportune misure per il suo miglioramento;
  5. provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i Consigli di classe, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal Consiglio di Istituto e alla scelta dei sussidi didattici;
  6. adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione;
  7. promuove iniziative di aggiornamento rivolte ai docenti dell'Istituto;
  8. elegge al proprio interno i docenti che fanno parte del Comitato per la valutazione del servizio del personale insegnante;
  9. programma e attua le iniziative per il sostegno agli alunni disabili;
  10. delibera, su proposta dei Consigli di classe, le attività di integrazione e recupero (IDEI);
  11. delibera, per la parte di propria competenza, i progetti e le attività paraextrascolastiche miranti all'ampliamento dell'offerta formativa dell'Istituto;
  12. delibera i criteri dell'assegnazione dei crediti scolastici.

Consulta provinciale

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Consulta Provinciale degli Studenti.

La consulta è un organo che raccoglie al suo interno due rappresentanti (diversi dai rappresentanti d'Istituto) per ogni scuola della provincia. Dispone di organi forniti dalla provincia stessa e può dunque finanziare attività interscolastiche. Può anche essere un ottimo modo per creare una rete di studenti organizzata e dare vita ad un dialogo costruttivo tra le varie scuole di una stessa provincia. Si dovrebbe riunire una volta al mese.
I rappresentanti della consulta vengono eletti ogni due anni dagli studenti, durante le elezioni dei rappresentanti di Istituto e con le stesse modalità.

17 ottobre, 2012

Schema Diritto 17/10/12






File formato Power Point

CmapTools

Realizza mappe concettuali e condividile in rete

 

13 ottobre, 2012